L’esame visivo del vino

Continuiamo oggi con la presentazione delle basi della degustazione, l’esame visivo del vino. Vi ricordo che questi articoli vogliono essere semplicemente un’indicazione pratica e veloce per approcciarsi alla degustazione del vino. Non sono in alcun modo esaustivi del complesso mondo dell’assaggio dei vini, né peraltro possono sostituirsi ad un corso professionale. Se comunque state cercando dei riferimenti rapidi e chiari per cominciare a guardare il vino in modo diverso, beh… siete nel posto giusto!
Dopo esserci occupati delle operazioni preliminari (se non hai letto l’articolo lo trovi qui), la prima cosa da fare è l’esame visivo del vino, diamo un’occhiata a ciò che stiamo per bere!  Per non perderci tra i milioni di termini e metodologie diverse, seguiremo le indicazioni dell’AIS (Associazione Italiana Sommelier) per l’esame visivo del vino.
I parametri che dovremo esaminare sono:

  • Limpidezza
  • Colore
  • Consistenza
  • Effervescenza (le bollicine per intenderci…)

Limpidezza

La limpidezza del vino dipende dal numero e dalla dimensione delle particelle che sono in sospensione; si potrà quindi definirlo limpido al momento che da un esame visivo del vino in controluce non si osservino  particelle in sospensione. I generale i livelli di valutazione per la limpidezza  sono comunque quattro:

  • Velato: velatura pesante e notevole presenza di particelle, non c’è trasparenza. Spesso dovuto a difetti del vino.
  • Abbastanza Limpido: poche particelle in sospensione, è normale in alcuni vini, come quelli con lunghi invecchiamenti.
  • Limpido: nessuna particella, tutto ok !
  • Cristallino: assoluta trasparenza e ottima luminosità.
  • Brillante: come il cristallino, ma con qualcosa in più. Brillante è spesso appannaggio di Spumanti e Champagne dove le bollicine aumentano ancora la luminosità.

vino bianco

Colore

Oltre ad essere la caratteristica più evidente e immediata, il colore del vino è quella che prima di tutte le altre colpisce chi beve un buon bicchiere. Il colore è a livello visivo l’elemento più importante perché ci permette già di capire alcune cose del vino che stiamo per bere e di predire altre.

I colori possibili per i vini bianchi sono:

  • Giallo Verdolino
  • Giallo paglierino
  • Giallo dorato
  • Giallo ambrato

Per i vini rossi i colori sono:

  • Rosso porpora
  • Rosso rubino
  • Rosso granato
  • Rosso aranciato

Per i vini rosati:

  • Rosa tenue
  • Rosa cerasuolo
  • Rosa chiaretto
colori del vino

Immagine tratta da www.foodconfidential.it

Oltre a quelli descritti ci sono altri parametri che possono aiutare a descrivere meglio il colore (Intensità, tonalità , ecc…), ma per il momento ci è sufficiente riuscire a definire il colore (non vogliamo essere troppo tecnici no…?)

Consistenza

Limpidezza e colore ci hanno fornito importanti informazioni, l’ultima caratteristica da valutare per i vini fermi è la consistenza. Per i vini spumanti osserveremo le bollicine e tralasceremo invece proprio la consistenza.

Ma cosa intendiamo con consistenza ??? essenzialmente, per dirla in altri termini, stiamo parlando della fluidità del vino come appare ai nostri occhi. Questo parametro è dovuto  alla presenza di alcool e di alcuni altri componenti. La prima  cosa da fare è far ruotare il vino nel bicchiere; a seconda della sua consistenza vedremo scendere delle  gocce sul vetro (lacrime) e tra loro potremo osservare i cosiddetti archetti. Lo so lo so stiamo scendendo nel tecnico… purtroppo in questa fase è essenziale. Bene andiamo allora a vedere come valutare la consistenza:

  • Fluido: è un vino leggero che non forma lacrime ne archetti. Scorre leggero e sembra quasi acqua; è essenzialmente un vino troppo lavorato in cantina, non è una situazione accettabile!
  • Poco consistente: è è un vino che scende veloce nel bicchiere con lacrime altrettanto veloce e archetti ampi.
  • Abbastanza consistente: lacrime un po’ più lente e archetti di media ampiezza. Scende un po’ più lentamente, ma di sicuro rimane tra i velocisti.
  • Consistente: lacrime numerose, lente e regolari nello scendere. Gli archetti sono fitti e il vino in generale scorre lentamente nel bicchiere.
  • Viscoso: è un vino sciropposo, lacrime lentissime e archetti ultra fitti. Se è un vino liquoroso ok, altrimenti consideriamola un’anomalia.

bollicine

Effervescenza

Ultimo parametro da valutare nel caso di vini spumanti o Champagne sono le bollicine. A seconda che il vino sia Fermo, Frizzante o Spumante, ci aspetteremo diverse tipologie di effervescenza.

Per quanto riguarda il perlage (bollicine) valuteremo:

  • Grana (grossolana, abbastanza fine, fine)
  • Numero (poco numerose, abbastanza numerose, numerose)
  • Persistenza (evanescenti, abbastanza persistenti, persistenti)

Inutile dire che le bollicine migliori in un vino bianco sono fini, numerose e persistenti nel bicchiere anche dopo un po’ di tempo che il vino è stato versato. Ovviamente però il tutto dipende dal vino che stiamo bevendo e non è escluso che alcuni vini possano essere valorizzati da un’effervescenza più “aggressiva”.

In conclusione, ho provato a sintetizzare il più possibile quello che dovremmo fare per valutare visivamente il vino. Credo che tuttavia, al di là della terminologia, quello che conta è cominciare a farci un’idea del vino e di cosa ci aspetta all’assaggio. Vedremo alla fine se le nostre attese verranno confermate e se non sarà così… beh il prossimo vino ci aspetta!


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